Gruppo di lettura su “La più piccola” di Fatima Daas con Wissal Houbabi
“Mi chiamo Fatima”, così comincia ogni capitolo de La più piccola; talvolta, al nome, l’autrice alter ego della protagonista, aggiunge il cognome: “Mi chiamo Fatima Daas”.
E via via arricchisce di dettagli la sua biografia. Fatima Daas, la mazoziya, la più giovane della famiglia, quella che avrebbe dovuto essere un maschio come Ahmad, suo padre, aveva sperato. Le sue due sorelle sono nate in Algeria.
Fatima è musulmana, devota e schiava della sua religione. Religione nella quale vorrebbe trovare approvazione, un modo per essere accettata da omosessuale senza dover rinunciare alla fede.
E così, a poco poco, con ritmo incalzante da rap ipnotico e una lingua asciutta, originalissima e misteriosa perché mescolata a parole arabe, il puzzle si compone: il suo amore per le ragazze e per Nina in particolare, i riti e i precetti dell’islam, i conflitti interiori, l’amore per Allah, il bisogno di consegnarsi a questo dio di fronte al quale Fatima si sente peccatrice.
Evento
Ingresso libero, richiesta prenotazione:
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